La Via di Francesco
Toffia sulla Via di Francesco: La direttrice Salaria
La Via di Francesco ripercorre i luoghi che testimoniano la vita e la predicazione del Santo di Assisi. Oggi chi la attraversa come pellegrino può essere motivato dal desiderio di ritrovare il senso della profonda spiritualità e della devozione che universalmente sono legati alla figura di San Francesco. Ma si può scegliere di percorrere la Via anche per conoscere – con il ritmo del camminare così connaturato all’uomo – i paesaggi, i luoghi e la storia di un territorio attraversato e abitato da secoli.
La Via di Francesco che attraversa la Regione Lazio si snoda per circa 290 km e comprende due direttrici: la “Salaria” e la “Tiberina”.
La “Direttrice Salaria”, per chi viene dall’Umbria (La Verna-Assisi), ha l’ingresso nel Lazio attraverso Piediluco, per Labro, o da Stroncone, per Greccio. Ambedue gli ingressi conducono all’interno della Valle Santa Reatina, in un percorso ad anello che unisce i quattro santuari francescani di Poggio Bustone, La Foresta, Fonte Colombo e Greccio. Da Rieti la Via prosegue attraversando la Sabina “Salaria”: Poggio San Lorenzo, Poggio Moiano (da dove si snoda la variante per Farfa, sulla “Direttrice Tiberina”), Ponticelli Sabino, Monterotondo, fino alla Basilica di San Pietro a Roma.
La “Direttrice Tiberina”, per chi viene dall’Umbria (La Verna-Assisi), ha l’ingresso nel Lazio attraverso Piediluco, per Labro. Attraversa i quattro santuari francescani della Valle Santa in senso orario: Poggio Bustone, La Foresta, Fonte Colombo e Greccio. Da Greccio si dirige verso la Cappelletta di San Francesco, Configni, il Convento del Sacro Speco di Narni, Calvi dell’Umbria, attraversando la Sabina “Tiberina”, quindi
Fara in Sabina (da dove si snoda all’altezza di Farfa una variante di congiunzione con la “Direttrice Salaria”, per Toffia, Osteria Nuova – Poggio Moiano), per riallacciarsi con la “Direttrice Salaria” ad Acquaviva di Nerola.