Oratorio francescano delle stimmate
L’affresco di Vincenzo Manenti, eseguito nell’Oratorio Francescano delle Stimmate a Toffia, è un’opera poco conosciuta del “Sabinus Pictor”.
Vincenzo Manenti nasce a Canemorto (l’odierna Orvinio) nel 1600. Figlio d’arte, suo padre è Ascanio Manenti un pittore noto in contatto con uno dei più importanti centri artistici romani: L’accademia dei Crescenzi (sorta intorno al 1590) che aveva in Cristoforo Roncalli uno tra i suoi esponenti di picco.
La sua formazione artistica avviene a Roma alla scuola del Cavalier D’Arpino, con l’esecuzione di dipinti in Vaticano e successivamente dal Domenichino (Domenico Zampieri), ritenuto da alcuni critici il suo vero maestro. Intorno al 1622 si stabilisce definitivamente in Sabina dove svolgerà gran parte della propria attività artistica. La sua formazione a Roma gli consente di acquisire quelle proprietà tecnico-pittoriche che lo convinceranno a intraprendere una carriera prestigiosa in provincia piuttosto che essere uno dei tanti artisti in attesa di fortuna e mecenati nella città dei Pontefici.
In Sabina avvierà un intensa attività al servizio di numerose casate gentilizie (Orsini, Colonna…), tra l’Umbria, in Abruzzo e per conto delle Abbazie Benedettine di Farfa, Subiaco e Trisulti.
Numerosi sono gli interventi in chiese e centri conventuali come a Rieti, Borbona, Magliano, Montopoli, Monteleone, Poggio Nativo, Toffia, Rignano Flaminio, Selci, Concerviano, San Polo dei Cavalieri e Orvinio.
Morirà nel 1674 a Orvinio dopo aver affrescato la cappella della Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati dove era sepolto già suo padre Ascanio.
A Toffia Vincenzo Manenti lavora tra il 1650 e il 1656. Più precisamente nelle chiese di Santa Maria Nova, San Lorenzo e nell’oratorio francescano delle Stimmate.
Qui, a detta di alcuni critici, esegue una delle sue opere più belle della sua attività. Si tratta di un affresco su una parete dell’Oratorio, meglio conosciuto come Chiesa delle Ss. Stimmate di San Francesco D’Assisi, appartenente alla Confraternita delle Stimmate. Su di una parete, riquadrato da un rettangolo e coronato da un semicerchio vi è raffigurata una composizione di figure identificabili in una “Madonna tra i Santi Lucia, Giovanni Battista, Francesco e un frate”.
Non sono da escludere interventi multipli di allievi del Manenti che in quel periodo operava in varie parti della Sabina.